Conservatorio di Milano, l'indagine per corruzione: trovati 50 mila euro in casa di un professore

diLuigi Ferrarella

L'inchiesta sulle tangenti per l'ammissione: in tutto sequestrati 110 mila euro. L'istituzione: «Noi parte lesa, pronti a collaborare»

Cinquantamila euro in contanti trovati a uno dei tre professori di canto indagati con l’accusa di aver «venduto» agli studenti cinesi paganti tangenti l’ammissione al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano, ventimila euro a casa di un altro dei docenti indagati insieme a due studenti, e complessivamente altri quaranta mila euro sempre in contanti trovati nelle perquisizioni svolte mercoledì dalla Squadra mobile di Milano ad altri undici tra docenti e studenti non indagati: già al secondo giorno di emersione dell’inchiesta della Procura di Milano si capisce che, anche sospendendo per ora il giudizio sull’ipotizzata matrice corruttiva della provenienza del denaro, a tutti questi contanti una qualche spiegazione dovrà pure essere data al pm Giovanni Polizzi. Il cui decreto di perquisizione già anticipava un altro segmento di vita quotidiana di alcuni dei docenti del più grande istituto di formazione musicale in Italia, affermato a livello internazionale al punto da essere ambita meta di 1.500 studenti di ogni Paese, per i quali 236 docenti curano più di 100 percorsi di studio: e cioè la pratica forse un po’ troppo disinvolta del fenomeno delle lezioni private a pagamento, presumibilmente «in nero» anche se sarà comunque ben difficile per i possessori di così tanti contanti giustificarli «solo» con il «nero» appunto delle lezioni private. 

L’ipotesi che invece sta scandagliando l’inchiesta della polizia, a partire da alcune segnalazioni trasmesse mesi fa dalla questura di Lodi, è che alcuni docenti si facessero pagare, da studenti disposti a sganciare una bustarella nell’ordine delle migliaia di euro, per «garantire il superamento dell’esame di ammissione ai corsi accademici» nelle selezioni di giugno 2021. 

«La mia assistita si dichiara totalmente estranea a queste accuse — fa sapere l’avvocato Carlo Fontana che difende una insegnante di canto fra i tre indagati —, ha consegnato subito i telefoni e i computer oggetto di sequestro, si è resa disponibile agli inquirenti». Ma è esatto che le sono state trovate e sequestrate decine di migliaia di euro in contanti? «Sì, ed è pronta a dare spiegazioni su questo». Anche l’avvocato Luca Di Edoardo, che difende un’altra dei tre docenti indagati, alla quale non sono stati trovati contanti in casa, si fa portavoce della posizione della insegnante di canto, che nega qualunque coinvolgimento e spiega di essere in forza al Conservatorio da non molto, il che a suo avviso le impedirebbe di poter far parte di un giro corruttivo quale quello ipotizzato dagli inquirenti. 

Lo scambio illecito sinora sembrerebbe avere avuto come target di «mercato» soprattutto taluni giovani nella appassionata colonia di aspiranti studenti cinesi, per i quali dal 2009 esiste un apposito programma «Turandot» che consente — a molti di coloro che ambiscono a conseguire una specializzazione — di vivere in Italia per 11 mesi e preparare gli esami di ammissione alle Istituzioni di Alta formazione quali appunto il Conservatorio. 

Questo bicentenario orgoglio della cultura milanese non nasconde lo sconcerto e prende subito una posizione netta: «Il Conservatorio di Milano è parte lesa in questa vicenda ed è al fianco della magistratura per appurare i fatti — spiegano il presidente Raffaello Vignali e il direttore Massimiliano Baggio — Abbiamo già fornito agli inquirenti i materiali relativi agli esami di ammissione e continueremo a fornire la più completa collaborazione», ma soprattutto «rafforzeremo in ogni caso da subito anche le procedure interne atte a prevenire tali fenomeni sia in fase di ammissione che di valutazione degli studenti delle discipline a rischio di comportamenti scorretti». E per quanto riguarda lo specifico dell’indagine, «valuteremo tutte le eventuali azioni a tutela della nostra Istituzione», con la conseguenza che, «se le indagini confermeranno le ipotesi degli inquirenti e si giungerà a processo, il Conservatorio intende costituirsi parte civile».

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10 febbraio 2023 2023 ( modifica il 10 febbraio 2023 2023 | 08:44)